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Questa raccolta si presenta come un diario veritativo, che è al di là delle cose, che è in se stesso e oltre se stesso. Insomma, per il poeta la memoria è da considerarsi una funzione consolatoria della coscienza del tempo. Da qui dovremmo partire, dai versi di chiusura di questa raccolta, perché si possa intuire l'esistenza quotidiana degli uomini e non solo dei poeti: Se posso disturbare per la chiusura abbasso e chiudo persiane e finestrelle con la verità in vestaglia che ride.